Leggere e’ l’ arte di saper interpretare se stessi nei protagonisti e nelle loro situazioni….spesso mi e’ capitato di leggere circostanze o caratteristiche di personaggi, a cui mi sono identificata o sentito i miei stati d’animo, i battiti del mio cuore, o identifico la personalita’ di chi amiamo nella nostra vita reale. Lo scrivere che amo moltissimo, alla follia, e’ stato sempre esprimere i miei pensieri, i miei sentimenti…un modo di esternare i miei stati d’ animo. Credo che esista un legame fra leggere e scrivere…il secondo e’ legato al primo..non si puo’ scrivere senza aver letto qualsiasi genere di libro….leggere e’ la genesi della scrittura. Certe volte ho necessita’ di scrivere, esprimere me stessa…piu’ che parlare…la voce orale alcune volte ha poco valore di quella scritta…e certe sere e’ come se fossi ispirata…in qualunque forma di scrittura, una poesia, una frase, anche una singola parola…ma anche leggere , non riuscirei a smettere, sopratutto se vi appassiona un libro, lo finirei subito senza fermarmi….
Vorrei parlare di…..Marc Levy
Amante della lettura e non solo del Giappone 🙂 vorrei parlarvi di un autore che ho amato molto, ho letto quasi tutti i suoi libri, romantici e surreali. Si tratta di un autore francese, Marc Levy . Il libro che l’ha reso popolare, e da cui è stato tratto il film, si chiama Se solo fosse vero. Una storia d’amore fuori dal tempo e dallo spazio, magica, surreale. Il libro bellissimo , anche il film rispecchio il libro. La scrittura dell’autore è molto descrittiva, intuisci con molta facilità le caratteristiche personali dei protagonisti. Un amore che nasce per cosi dire dopo la vita, nel momento in cui lei muore in un incidente stradale e rivive in un fantasma, innamorandosi del protagonista maschile, sofferente di una sua storia passata. Spiega come il destino abbia unito du un filo molto sottile due persone che nella realtà delle cose nno si sarebbero dovute incontrare…certamente è molto romanzato, ma comunque bello …per chi sogna ancora l’amore , quello di cui nno si riesce a fare a meno. Ha scritto anche altri romanzi, ma in assoluto questo rimane il mio preferito.
Vivreste nel Paese del Sol Levante?
Appassionata da sempre di cultura orientale, in special modo quella giapponese, mi sono posta una domanda : è possibile per un occidentale adattarsi allo stile di vita e alle regole del Giappone? per quanto attratta dalla cortesia e dal loro essere disponibili nei confronti degli stranieri, vivere in Giappone significa mettere in discussione e rivoluzionare la propria cultura, integrandosi totalmente in quella nipponica. Ovviamente il mio discorso è inerente sia ad un uomo che a una donna occidentale, forse per la donna è una condizione differente rispetto all’uomo giapponese. Innanzitutto nonostante il Giappone rispetto ad una cinquantina di anni fa , si è notevolmente progredito non solo industrialmente ma anche sul modo di pensare ” femminile”, anche se mentalmente c’è una forte contraddizione di pensiero sul concetto di essere donna in Giappone. Al giorno d’oggi come in Occidente, anche in Giappone la condizione femminile è notevolmente migliorata, dal punto di vista lavorativo, ma nell’universo maschile c’è ancora una sorta di differenza tra uomo e donna e, non me ne vogliate, un piccolo e significativo maschilismo nei confronti delle donne. Per cui dal mio punto di vista vivere in Giappone per una donna è più difficoltoso rispetto ad un uomo occidentale. L’unica classe sociale femminile rispettata sia dalla donna che dall’uomo giapponese è la figura emblematica della Geisha, anche se attualmente le giovani donne preferiscono non sottoporsi più ad una severa e rigida educazione delle geishe e delle maiko ( apprendiste geishe), ma piuttosto diventare una normale donna giapponese. Ho subìto sempre un fascino dalla figura della geisha, leggendo diversi libri su di loro, sulla loro formazione. Essere Geisha significa essere una persona d’arte, compiacere ed ammaliare gli uomini ,intrattenerli con danze e con diverse cerimonie, ma in realtà sono gli uomini che sono alla mercè di queste donne e non il contrario. La loro impercettibile bellezza la si comprende , conoscendo le loro origini, la loro storia e il loro concetto di donna , molto complesso e articolato. Ritornando alla mia domanda, forse tutto sommato vivrei in Giappone, se si è disposti a cambiare totalmente il proprio modo di vivere la vita, però senza necessariamente cambiare se stessi.
Isola di Miyajima
Un’isola lontano dal mondo reale, persa nei meandri nascosti del Giappone. Ho avuto il piacere di visitarla e innamorami della sua bellezza naturale, della sua tranquillità , delle sue vedute e dei suoi luoghi, dei suoi templi orientali. Miyajima è un’isola che sorge solo da un’ora dalla città di Hiroshima. Se vi trovate a visitarla, noterete la presenza di daini liberi per le strade e nei templi e santuari che, incuriositi, si avvicinano a voi, per odorarvi o semplicemente per fare “amicizia”. E’ un paradiso terrestre. In molti alberghi è possibile dormire in stanze originali giapponesi, con futon e mangiare la cucina tradizionale giapponese , sedersi per terra con dei cuscini. Un’esperienza unica. Per potersi distendere e allontanare i pensieri è l’ideale….